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Cusco

22 Maggio 2018
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in reportage
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Ospedale Cusco

CUSCO – PERU’

HOSPITAL “ANTONIO LORENA”

Conosciuto come il luogo dove si sosta prima di proseguire per il famosissimo sito di Machu Picchu, Cusco ospita diverse cliniche private dedicate proprio ai turisti che soffrono per lo sbalzo di altitudine e che pagano in dollari.

Ho invece rivolto il mio obiettivo verso l’ospedale pubblico più importante della zona, l’Ospedale Regionale che ospita e cura la popolazione locale. Dentro i padiglioni ho potuto incontrare e conoscere medici, infermieri e ammalati.

Illuminati da una potentissima luce che solo a 3500 metri di quota si può avere, contrastatissima e tagliata proprio come una lama di coltello, apparivano e scomparivano alla mia vista, i padiglioni, le stanze e i pazienti. Tutto ciò che la luce colpiva emergeva imponente dall’oscurità più profonda, tutto ciò che era in ombra era buio nero come la pece.

Da moltissimi anni oramai sono innamorato di questa luce e della sua durezza. Credo che aiuti a esprimere meglio la vita delle persone che io sono abituato a fotografare. Persone che sono sempre, per tutta la vita in una specie di cono d’ombra, nessuno li vede , nessuno o quasi si occupa di loro. Ovviamente non mi riferisco solo ai ricoverati dell’Ospedale Regionale di Cusco, né ai peruviani in genere ma a tutta quella popolazione mondiale che vive una vita che non interessa a nessuno, persone che non hanno riflettori puntati contro, ma che meriterebbero lo stesso di poter vivere dignitosamente e in pace con gli altri

Il reportage fa parte di un più ampio progetto di documentazione della vita degli abitanti dei villaggi in altura superiori ai 3500 metri che si trovano arroccati nella Cordigliera nera delle Ande peruviane e del lavoro dei volontari italiani della ong Operazione Mato Grosso che con abnegazione si occupano di loro.